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mercoledì 17 ottobre 2012

Italia, missione compiuta

 
Le prime due partite del girone di qualificazione non avevano dato dei segnali particolarmente confortanti. Un'Italia non brillante che pareggia contro la Bulgaria e vince senza né stravincere né
convincere contro Malta. Quattro punti importanti messi comunque in cascina, anche se gli avversari incontrati erano quelli più abbordabili.
 
Le due sfide contro Armenia e Danimarca presentavano non poche insidie. La trasferta armena infatti, oltre che essere complicata dal punto di vista logistico e depauperante dal punto di vista psico-fisico, vedeva gli azzurri contrapposti a una squadra che per poco non raggiungeva i Play-off per qualificarsi ad Euro 2012, con una squadra che per la prima volta nella sua breve storia calcistica presenta finalmente buone individualità su tutti Henrik Mkhitarian. In una partita tutto fuorchè facile, l'Italia, nonostante attimi di black-out e di forte sofferenza, ha mostrato la giusta dose di cinismo che serve in una fase a gironi di questo tipo. La partita di ieri sera, che si è conclusa con lo stesso risultato della sfida con l'Armenia, 3-1, conferma dunque il buon trend della nazionale.
 
La Danimarca, assieme alla Repubblica Ceca, si presentava come principale insidia nel girone ed effettivamente ha fatto di tutto per confermarlo. L'inizio è stato sprint con la nazionale danese che ha cercato di insidiare la porta azzurra, creando qualche grattacapo alla nostra difesa. Alla fine però la manovra azzurra, ispirata da un principesco Pirlo, ha lasciato il segno nella partita. Montolivo e De Rossi, in costante crescita in questo inizio di stagione, hanno messo la firma sulla partita. Il gol di Kvist e l'espulsione a inizio ripresa di Osvaldo hanno riacceso le speranze danesi, subito spente dalla zampata di Balotelli, e dall'attenta retroguardia azzurra.
 
I sei punti messi in cascina in queste due partite hanno un comune denominatore: il centrocampo, e più precisamente la vecchia guardia. Pirlo e De Rossi c'erano nel 2006, ci sono ancora oggi e guardando le due partite non è difficile capire il perché. Il primo ispira ancora con grande maestria le manovre azzurre, il secondo è fondamentale, grazie al suo lavoro continuo di taglio e cucito, diga fondamentale che riesce a dare il suo contributo anche a livello di gol. A completare il quadro un Montolivo che gradualmente sembra trovare quella maturità che negli anni alla Fiorentina gli era mancata e Marchisio, che è rimasto in campo per quasi tutta la partita nonostante un problema alla spalla e la sfida che incombe tra Juventus e Napoli, dando il suo contributo nelle due fasi di gioco.
 
A far sorridere inoltre il c.t. Prandelli è la prolificità dei suoi attaccanti. Osvaldo, nonostante l'espulsione (un pò esagerata a dirla tutta), è capocannoniere del girone con 3 reti, dimostrando appieno di essersi integrato nel gruppo e di meritare la nazionale. Ottimo anche il ritorno di Balotelli, che attesissimo da tutto San Siro non ha deluso, giocando da Balotelli e mostrando il suo repertorio fatto di Balotellate e di colpi da maestro.
 
Sostanzialmente ci si può ritenere soddisfatti da questa nazionale. Prandelli si è dimostrato capace di ricostruire dopo l'Armageddon di Sudafrica 2010 e di saper riprendere la strada tracciata fino all'ottimo cammino di Euro 2012. A livello di competizioni la nazionale sarà attesa da un lungo 2013 che inizierà con la sfida di ritorno a Malta, continuerà con la sfida di cartello contro la Repubblica Ceca e culminerà nella Confederations Cup, test di livello dove si potrà vedere quanto grande potrà diventare questa nazionale.
Emilio Scibona

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