Quando i ragazzi di Pulvirenti raggiunsero la promozione dalla Serie B al massimo campionato italiano, in molti hanno pensato che la favola di questa squadra siciliana sarebbe durata poco. Stessi pensieri dopo l'addio di Marino, considerato l'artefice del miracolo della squadra rossoblù. Ma anno dopo anno, allenatori dopo allenatori (Zenga, Mihajlovic, Simeone su tutti), il Catania ha sempre ottenuto salvezze più o meno tranquille. Nel corso dell'ultima estate i dubbi sono riaffiorati con le partenze di Montella e Lo Monaco, direttore sportivo all'unanimità considerato come la mente del Catania. A sostituire la coppia che nella stagione 2011-2012 ha fatto sognare i tifosi etnei sono arrivati Rolando Maran in panchina e Sergio Gasparin dietro la scrivania.
E per analizzare l'ottimo Catania 2012-2013 partiamo proprio dall'allenatore, alla prima esperienza in Serie A dopo un'ottima stagione a Varese l'anno passato, conclusasi con la sconfitta nella finale di playoff contro la Sampdoria. Pulvirenti ha piena fiducia in lui, come annunciato nella settimana pre-Inter, dandogli grossi meriti per la stagione in corso. L'allenatore trentino è stato bravo a non snaturare la macchina ben oliata da Montella la scorsa stagione, aggiungendo del suo ad una rosa fatta di giocatori che danno sempre il massimo.
Il modulo scelto è il 4-3-3, con una boa in attacco accompagnata da due esterni veloci e dalle qualità assolute.
Ma andiamo a vedere la rosa della squadra etnea, che domenica prossima ospiterà la Juventus. Tra i pali è
tornato Mariano Andujar. La scorsa stagione il secondo portiere della nazionale argentina aveva mostrato malumori, passati dopo i sei mesi in prestito all'Estudiantes. Da sottolineare la riserva del gigante argentino, Alberto Frison, ex Vicenza, di sicuro avvenire, arrivato per giocarsi le sue chance da titolare ma fermato dal rinato Andujar. Al centro della difesa ci sono difensori di primissimo livello: Legrottaglie, dalla scorsa stagione a Catania, è rinato dopo gli ultimi non esaltanti campionati con Juventus e Milan, diventando un assoluto leader della difesa. Al suo fianco Nicolàs Spolli, altro uomo di esperienza che non ha avuto una carriera come avrebbe meritato, una certezza sulle palle alte che a volte però pecca di concentrazione. Sulle fasce i titolari sono Marchese, tanta corsa e mancino delicatissimo, e Alvarez, forse il giocatore di minor talento in rosa, nonchè quello più in difficoltà nel corso della stagione. Anche le riserve sono di lusso per il reparto arretrato di una squadra che ambisce a salvarsi: alcuni su tutti sono Bellusci, Capuano, Rolin, giovane colombiano per il quale molti vedono una carriera scoppiettante.
Ma se la difesa è forte, il centrocampo è il reparto che tutti invidiano a Maran. Mariano Izco è il primo dei tre titolari, un altro esperto argentino (ce ne sono 10 in rosa), a Catania da sei anni, e alla sua miglior stagione. Ad accompagnare l'ex Tigre la coppia che è il fiore all'occhiello della società: Almiron e Lodi (nella foto). Il primo è un giocatore di classe, con una carriera di assoluto rispetto in Italia, persosi alla Juventus ma rinato dopo il biennio a Bari. Lodi invece è uno di quei misteri del calcio, arrivato a Catania a 27 anni dal Frosinone, è il geometra della squadra. Dotato di un sinistro capace di disegnare traiettorie perfette, è forse il calciatore italiano che per stile di gioco si avvicina più a Pirlo. Molti dei gol del Catania passano dai suoi piedi, che siano assist o punizioni precise. Anche in questo reparto riserve di assoluto livello: Biagianti, Sciacca e Ricchiuti per citarne alcuni.
Concludiamo con l'attacco. Gomez e Barrientos sono due esterni formidabili. Il primo è corteggiato dall'Inter, squadra contro cui ha giocato una partita mostruosa, mentre il secondo è un altro con una storia da raccontare: da giovane era considerato la vera promessa del calcio argentino, messo addirittura prima di Messi. Arrivato a Catania nel 2009 senza rispettare le attese, fa due sole presenze in due stagioni prima di un prestito all'Estudiantes. Nella scorsa stagione però, complice l'aiuto di Montella, riesce a mostrare finalmente il suo talento prendendo per mano la squadra. La punta centrale è Bergessio, venduto dal Saint Etienne perchè incapace di segnare, ha sostituito al meglio Maxi Lopez, senza farlo rimpiangere. E attenzione anche a Lucas Castro, acquisto estivo dall'avvenire quasi certo.
Dove può arrivare il Catania è difficile da dire. Società e allenatore ovviamente bluffano parlando di obiettivo salvezza, ma in pochi credono che ci si possa accontentare di questo risultato. Chissà che Maran e i suoi ragazzi non facciano qualche pensiero all'Europa: sebbene i posti a disposizione sono pochi e le pretendenti tante, questa squadra ha un potenziale clamoroso con una sola pecca, le troppe difficoltà lontano dal proprio pubblico, vero e proprio dodicesimo uomo in campo.
Ma se la difesa è forte, il centrocampo è il reparto che tutti invidiano a Maran. Mariano Izco è il primo dei tre titolari, un altro esperto argentino (ce ne sono 10 in rosa), a Catania da sei anni, e alla sua miglior stagione. Ad accompagnare l'ex Tigre la coppia che è il fiore all'occhiello della società: Almiron e Lodi (nella foto). Il primo è un giocatore di classe, con una carriera di assoluto rispetto in Italia, persosi alla Juventus ma rinato dopo il biennio a Bari. Lodi invece è uno di quei misteri del calcio, arrivato a Catania a 27 anni dal Frosinone, è il geometra della squadra. Dotato di un sinistro capace di disegnare traiettorie perfette, è forse il calciatore italiano che per stile di gioco si avvicina più a Pirlo. Molti dei gol del Catania passano dai suoi piedi, che siano assist o punizioni precise. Anche in questo reparto riserve di assoluto livello: Biagianti, Sciacca e Ricchiuti per citarne alcuni.
Concludiamo con l'attacco. Gomez e Barrientos sono due esterni formidabili. Il primo è corteggiato dall'Inter, squadra contro cui ha giocato una partita mostruosa, mentre il secondo è un altro con una storia da raccontare: da giovane era considerato la vera promessa del calcio argentino, messo addirittura prima di Messi. Arrivato a Catania nel 2009 senza rispettare le attese, fa due sole presenze in due stagioni prima di un prestito all'Estudiantes. Nella scorsa stagione però, complice l'aiuto di Montella, riesce a mostrare finalmente il suo talento prendendo per mano la squadra. La punta centrale è Bergessio, venduto dal Saint Etienne perchè incapace di segnare, ha sostituito al meglio Maxi Lopez, senza farlo rimpiangere. E attenzione anche a Lucas Castro, acquisto estivo dall'avvenire quasi certo.
Dove può arrivare il Catania è difficile da dire. Società e allenatore ovviamente bluffano parlando di obiettivo salvezza, ma in pochi credono che ci si possa accontentare di questo risultato. Chissà che Maran e i suoi ragazzi non facciano qualche pensiero all'Europa: sebbene i posti a disposizione sono pochi e le pretendenti tante, questa squadra ha un potenziale clamoroso con una sola pecca, le troppe difficoltà lontano dal proprio pubblico, vero e proprio dodicesimo uomo in campo.
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